Bendaggio gastrico regolabile

Il Bendaggio Gastrico Regolabile, posizionato con tecnica laparoscopica non comporta asportazione o sezione di organi ed è anatomicamente e funzionalmente reversibile.

Tecnica chirurgica

L’intervento consiste nella creazione di una piccola tasca gastrica che comunica con il resto dello stomaco tramite uno stretto orifizio.
Il volume della tasca gastrica è di circa 25 -50 ml mentre quello dell’orifizio di svuotamento è regolabile.
La tasca gastrica è ottenuta circondando lo stomaco con un anello di silicone (realizzando una sorta di clessidra); tale anello è collegato mediante un tubicino ad un piccolo serbatoio posizionato in sede sottocutanea nella parete addominale.
Il serbatoio non è visibile nè palpabile dall’esterno se non, eventualmente, dopo il dimagrimento.
L’anello di silicone ha la particolarità di poter essere insufflato o desufflato dal medico semplicemente aggiungendo o rimovendo soluzione fisiologica sterile nel serbatoio che viene punto attraverso la cute, modificando così il diametro dell’orifizio di svuotamento.Il cibo ingerito si ferma al di sopra del cinturino e vi rimane finché non viene digerito.
La persona in questo modo arriva a sentirsi sazia pur avendo mangiato poco.

Risultati

E’ intuitivo che l’assorbimento del cibo resta lo stesso e quindi tutto dipende da quello che il soggetto ingerisce: si può facilmente comprendere che mangiando cibi semi liquidi ad alto contenuto calorico (dolci, creme, gelati) questi, una volta superato il “passaggio obbligato”, verranno interamente assorbiti come se nulla fosse.
Per tale motivo, ai pazienti operati di bendaggio gastrico regolabile, si consiglia una dieta costituita prevalentemente da cibi solidi (proteine, carboidrati, e fibre innanzitutto).
La scelta di sottoporsi a questo intervento deve essere attentamente valutata dopo un accurato studio del paziente il quale deve ben conoscerne i pro e i contro.
Infatti non bisogna mai dimenticare che si tratta di un intervento altamente specialistico che deve essere effettuato da esperti del settore ed in centri altamente qualificati.In questo tipo di intervento è il paziente stesso l’artefice del suo dimagrimento che dipenderà esclusivamente dalla qualità del cibo ingerito (la quantità, invece, viene ridotta dal bendaggio stesso per cui si raggiunge una sazietà precoce con l’assunzione di poche quantità di cibo).
Il problema che più di frequente possono incontrare questi pazienti è il vomito che verrà evitato alimentandosi masticando lentamente e limitando il bere durante il pasto.
Con questo intervento si ottiene mediamente una riduzione del 40-60% dell’eccesso di peso pre-operatorio, con uno stabile mantenimento del peso perso a lungo termine in pazienti che seguono un attento follow-up.

Principali Complicanze a distanza

Nel corso dei mesi e anni successivi all’intervento si possono verificare:

  • Dilatazione della tasca gastrica: La dilatazione può essere risolta con la semplice regolazione del bendaggio o, in rari casi, con un reintervento, per via laparoscopica, che prevede la sostituzione o il riposizionamento del bendaggio.
  • Scivolamento verso l’alto della parete gastrica attraverso il bendaggio.
    Anche lo scivolamento può essere risolto con la semplice regolazione del bendaggio o, in rari casi, con un reintervento per via laparoscopica, che prevede la sostituzione o il riposizionamento del bendaggio.
  • Erosione della parete dello stomaco da parte del bendaggio che può causare la sua penetrazione all’interno dello stomaco stesso.
    Questa complicanza richiede la rimozione del bendaggio, in taluni casi mediante gastroscopia, ma di regola mediante nuovo intervento chirurgico, quasi sempre laparoscopico.
  • Infezione del serbatoio posizionato sotto la pelle che può essere risolta con terapia medica conservativa o, in taluni casi, con la sostituzione o asportazione del serbatoio.
    Se l’infezione, invece, si è propagata sino al bendaggio o, come in rari casi può accadere, si origina dal bendaggio, può essere necessaria la rimozione del bendaggio mediante nuovo intervento chirurgico per via laparoscopica.
  • Rottura del tubicino di connessione tra bendaggio e serbatoio che può richiedere un nuovo intervento
  • Si possono verificare episodi di reflusso gastro esofageo acido e alimentare con dolore e bruciore retrosternale e comparsa di esofagite.
  • Dilatazione esofagea: in alcuni pazienti può comparire dilatazione esofagea con aspetto simile ad una acalasia esofagea dato dallo scompenso dell’esofago che cerca di spingere il cibo attraverso l’anello.