By Pass gastrico

il By Pass Gastrico (RYGBP) fu realizzato per la prima volta alla fine degli anni ’60 negli USA da Edward Mason e venne utilizzato come intervento chirurgico bariatrico dopo aver osservato un importante calo ponderale nei pazienti sottoposti a resezione parziale dello stomaco per ulcera gastrica.

Tecnica chirurgica

L’intervento viene condotto in laparoscopia con 4 accessi chirurgici e in anestesia generale.
Consiste nella creazione di una ”piccola tasca gastrica” (volume di 20-50 ml) alla quale viene anastomizzata un’ansa intestinale consentendo al bolo alimentare di saltare nel suo percorso (bypass) lo stomaco, il duodeno ed il primo tratto dell’intestino tenue.
Nel RYGB non si asporta alcuna parte dello stomaco o dell’intestino.
Una gran parte dello stomaco rimane pertanto “esclusa” dal transito alimentare e non sarà più esplorabile per via endoscopica.

Meccanismo d’azione

Il meccanismo responsabile del calo ponderale è dovuto a molteplici effetti:

  • meccanico: restrizione indotta dalla tasca gastrica di esigue dimensioni e conseguente senso di sazietà alla sua distensione
  • ormonale: influenza sulla secrezione di entero-ormoni e centri regolatori ipotalamici di fame/sazietà
  • malassorbitivo: un parziale “malassorbimento” dei grassi si può avere quando l’intestino bypassato (saltato) supera i 200 cm.

Il by pass gastrico è considerato particolarmente efficace nei pazienti con obesità e diabete mellito.
Ha buoni risultati anche sul reflusso gastro-esofageo

Risultati

La durata del ricovero varia tra i 2 e 3 gg in assenza di complicanze.
Nel medio termine (2-3 anni) è documentata una perdita del 65 % del peso in eccesso a cui si accompagna una risoluzione del diabete mellito di tipo 2 nell’84 % dei pazienti, dell’ipertensione nell’83% e della sindrome da apnee notturne nel 95 %.
Il calo di peso si mantiene per un lungo periodo sia pur con oscillazioni individuali. 
E’ fondamentale la adesione del paziente ad un corretto follow up che può durare tutta la vita.

Complicanze

Sono rare nei centri specializzati e si diversificano per gravità e tempo di insorgenza.
Le più frequenti sono:

  • Fistola o leak anastomotico: deiscenza della sutura che unisce stomaco e intestino o della sutura tra le due anse intestinali;
  • Emorragia digestiva a livello delle anastomosi : si verifica nelle prime 48-72 h dopo l’intervento
  • Occlusione intestinale per ernia interna o aderenze
  • Stenosi dell’anastomosi che un unisce lo stomaco con l’intestino, per cui compare nausea, vomito, reflusso gastrico
  • Ulcera anastomotica Questa rara complicanza, più frequente nei fumatori e bevitori, di solito si previene o corregge con terapia medica, ma può richiedere un nuovo intervento chirurgico.
  • Reflusso gastro-esofageo
  • Deficit nutrizionali: anemia da carenza di ferro e/o vitamimina B12 e/o acido folico, osteoporosi da carenza di calcio (nel caso di bypass distali e di mancata assunzione di “integratori”)
  • Dumping sindrome: Intolleranza all’assunzione di alcuni cibi, soprattutto i liquidi ad alta concentrazione di zuccheri, che si manifesta con sudorazione, senso di spossatezza, palpitazioni, possibile svenimento.
    Si risolve seguendo le norme dietetico-comportamentali indicate dall’equipe.

Nella maggior parte dei casi il trattamento di queste complicanze non richiede un intervento chirurgico, anche se a volte può rendersi necessario un reintervento laparoscopico a seconda delle condizioni cliniche del paziente.