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Ernia jatale

Con il termine di ernia jatale si definisce la risalita della porzione prossimale dello stomaco (fondo e talora corpo) nel torace, attraverso lo iato esofageo, a seguito di un cedimento delle strutture anatomiche di sostegno.

In tal modo viene alterato il meccanismo di “valvola” esercitato dal giunto esofago-cardiale e si ha il reflusso gastro-esofageo.
In presenza di tale reflusso,  i succhi gastrici, acidi, agiscono sulla mucosa esofagea provocando una particolare sintomatologia dolorosa e portando nel tempo alla sua alterazione (esofagite da reflusso, esofago di Barrett).
Si riconoscono 4 tipi di ernia jatale, in relazione alle differenti possibilità di risalita dello stomaco in torace:

  • ernia jatale da scivolamento (la più frequente), in cui il cardias è risalito nel torace;
  • ernia paraesofagea, in cui è il fondo dello stomaco a risalire in torace, mentre il cardias rimane nella normale sede addominale
  • ernia mista, associazione dell’ernia jatale da scivolamento
  • ernia paraesofagea  

Cause
Sintomi
Diagnosi
Terapia

Cause

Spesso l’ernia iatale è congenita, ma in alcune persone può essere provocata dall’obesità.
Nell’ernia iatale, di solito, lo sfintere esofageo inferiore (che normalmente si trova al livello del diaframma) che collega l’esofago allo stomaco può diventare incontinente; lo sfintere non riesce più a chiudersi correttamente dopo il passaggio del cibo nello stomaco o dopo il passaggio di liquidi o saliva per cui non riesce a prevenire il reflusso del contenuto gastrico acido dello stomaco verso l’esofago.

Sintomi

Si verificano eruttazioni frequenti, pesantezza gastrica (aumento della pressione intragastrica), seguita da dolore epigastrico e toracico (talvolta simile al dolore da infarto miocardico) causato dalla dilatazione gastrica. 
Infine, avviene l’espulsione dell’aria attraverso l’eruttazione, che porta sollievo e allevia i sintomi. 
Se l’eruttazione è il sintomo più caratteristico dell’ernia iatale, gli effetti del reflusso acido possono invece causare altri sintomi come bruciore epigastrico, rigurgito, asma, extrasistoli, soprattutto dopo i pasti. 
Nei casi più gravi, quando l’ernia iatale è associata al reflusso acido, può causare ulcere dell’esofago.
In alcune persone, l’ernia iatale può provocare disfagia, che è la sensazione di difficoltà nella deglutizione e nel passaggio del cibo lungo l’esofago fino allo stomaco, sensazione di corpo estraneo o nodo in gola, e un notevole aumento della salivazione (scialorrea). 
Nell’ernia jatale da scivolamento i sintomi sono da ricondurre principalmente al reflusso gastro-esofageo ed alla conseguente esofagite: la risalita del cardias in torace, unitamente alla abolizione dell’angolo acuto tra il fondo gastrico e la parete laterale dell’esofago, riduce infatti la continenza cardiale e consente al succo acido dello stomaco di risalire, in maniera patologica, in esofago.
I sintomi più frequenti sono pertanto la pirosi, il reflusso di acido in bocca o nelle vie aeree, il dolore retrosternale. 
Nell’ernia jatale paraesofagea mancano  i sintomi legati al reflusso gastro-esofageo, in quanto il cardias resta nella sua corretta posizione anatomica; sono invece presenti sintomi di tipo respiratorio (quali la dispnea e la tosse), e cardiaco (extrasistoli) dovuti alla risalita del fondo gastrico nella cavità toracica, cui possono associarsi occasionali sanguinamenti digestivi. 

Diagnosi

La diagnosi di ernia jatale viene eseguita mediante due esami fondamentali:
Rx del Tubo Digerente: una radiografia con mezzo di contrasto per bocca che può documentare la risalita dello stomaco in sede sopradiaframmatica, rispetto alla sua normale posizione anatomica.
EsofagoGastroDuodenoScopia (EGDS): valuta sia la continenza dello sfintere esofageo sia la presenza di infiammazione dell’esofago (esofagite da reflusso acido).
Altre indagini utili possono essere la manometria esofagea che studia motilità esofagea e la pressione dello sfintere esofageo inferiore e la Ph-metria esofagea, che misura l’ entità del reflusso esofageo

Terapia

Una volta stabilita la diagnosi, i sintomi dell’ernia iatale possono essere alleviati con la terapia medica con l’uso di farmaci antiacidi e procinetici (finalizzati a ridurre l’acidità gastrica ed a svuotare rapidamente lo stomaco) ed a cambiamenti dello stile di vita, come la riduzione di alimenti come la caffeina, gli alcolici, i pasti abbondanti e le bevande gassate.
Le terapie mediche e gli stili di vita possono alleviare i sintomi provocati dall’ernia iatale, ma la sua correzione può essere solo chirurgica.
La terapia chirurgica è indicata quando i sintomi non sono controllabili dalla terapia.
In questo caso, lo stomaco viene riportato alla sua posizione originale, confezionando la plastica dello  jatus esofageo con punti ed il posizionamento di una rete. Se presente  anche il reflusso gastroesofageo viene avvolto il fondo gastrico attorno all’estremità distale dell’esofago (fundoplicatio) per impedire la comparsa di reflusso acido e la risalita dello stomaco in torace.
Questa tecnica chirurgica è eseguita in  laparoscopia.

Indicazioni all’ intervento chirurgico di fundoplicatio sec.  Nissen o Rossetti

  • Aumentata esposizione esofagea al succo gastrico documentata alla pHmetria delle 24 ore
  • Presenza di esofagite alla esofago-gastroscopia
  • Presenza di uno sfintere esofageo inferiore deficitario alla manometria esofagea con pressione basale < 15  mmHg
  • Fallimento della terapia medica con sintomi persistenti o ricorrenti, sviluppo di complicanze (esofagite, stenosi peptica, esofago di Barrett) in corso di terapia o recidiva precoce dopo sospensione della terapia antisecretiva (3-6 mesi)
  • Non compliance al trattamento farmacologico (tutti i quei pazienti affetti da MRGE con LES ipotonico che rifiutano la terapia medica cronica per scelta di vita, per ragioni economiche, per ragioni sociali condizionanti un’assunzione irregolare dei farmaci);
  • Pazienti che rifiutano la farmacodipendenza, soprattutto in presenza di effetti collaterali o recidive alla sospensione del trattamento
  • Pazienti giovani nei quali si prospetta un trattamento farmacologico per tutta la vita, soprattutto in presenza di frequenti recidive
  • Paziente con pHmetria esofagea positiva e quadro manometrico di deficit pressorio del LES che abbiano un buon controllo della sintomatologia con la terapia media ma che siano dipendenti da essa
  • Pazienti con gravi sintomi atipici di tipo laringeo, asmatico o broncopolmonare
GERD a 180° posteriore (fundoplicatio secondo Toupet)