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Tumore dello Stomaco

Il tumore allo stomaco è la quarta neoplasia più diagnosticata al mondo e la seconda per mortalità. In Italia ogni anno più di 14.000 persone vengono colpite da questa patologia.
Tra queste la maggioranza appartiene al sesso maschile.
Le cause all’origine dello sviluppo della malattia sono legate ad una correlazione tra più fattori: infezioni batteriche (in particolare Helicobacter pylori), componenti ambientali, ed alimentazione legata all’assunzione di cibi salati, affumicati, insaccati e carne, alcolici.
Secondo molteplici ricerche infatti un’alimentazione ricca di frutta, verdura e cereali integrali sarebbe in grado di abbassare le possibilità di sviluppo di tumore gastrico, così come il fumo e l’infezione da Helicobacter pylori le aumenterebbero.
Un’anomalia importante nella riproduzione delle cellule (displasia severa) ha altissime possibilità di diventare un carcinoma nel 60% dei casi.
– Diffusione
– Familiarità
– Sintomi
– Diagnosi
– Terapia
– Prevenzione
Diffusione
L’adenocarcinoma gastrico rappresenta il 90-95 per cento circa dei tumori dello stomaco, ha origine dalle cellule della mucosa gastrica e può essere anatomicamente distinto in prossimale (più vicino all’esofago) o distale (più vicino al piloro o al duodeno).
Il tumore della regione denominata antro, che costituisce la porzione più distale dello stomaco, è il più comune (circa il 50 per cento di tutti i tumori dello stomaco).
Altre neoplasie come iGIST, i carcinoidi e linfomi sono tra i più rari.
Sulla base dello stadio di malattia il cancro gastrico si divide in iniziale (“early”) o avanzato (“advanced”).
Per quanto riguarda invece le caratteristiche istologiche, può essere classificato principalmente in intestinale o diffuso.
Familiarità
Il tumore dello stomaco sembra essere ereditario in una percentuale ridotta di pazienti (>10%).
Tuttavia, vi possono essere dei cluster familiari con un rischio incrementato di tre volte nei familiari di primo grado e ulteriormente aumentato se più di un familiare ne è affetto, in particolare se colpisce la madre.
Inoltre è associato ad altre sindromi tumorali ereditarie quali la poliposi adenomatosa familiare, la sindrome di Cowden, la sindrome di Peutz-Jeghers e la sindrome di Lynch.
Sintomi
L’insorgenza dei sintomi di tale malattia è spesso sfumata, pertanto il rischio è giungere alla diagnosi in un quadro di malattia già avanzata.
In tal senso è importante da parte del paziente non sottovalutare eventuali sintomi precoci come l’inappetenza, il dolore o il bruciore epigastrico.
Disturbi della digestione, come senso di peso post-prandiale fino al vomito possono rappresentare sintomi di iniziale insorgenza spesso sottovalutati.
La neoplasia, inoltre, spesso causa sanguinamento di lieve entità, cronico, con conseguente anemizzazione spesso riscontrata occasionalmente durante esami generici eseguiti per altri accertamenti.
Un cambiamento di colore delle feci, più scuro del solito, andrà sempre comunicato al proprio medico, in quanto tale variazione cromatica spesso è causata da sanguinamento del tratto gastro-enterico.
Il sangue occulto fecale sebbene normalmente utilizzato nello screening del cancro del colon-retto, può risultare positivo in presenza di neoformazioni gastriche sanguinanti misconosciute.
La familiarità a patologie gastriche benigne o maligne, o l’anamnesi personale di precedente ulcera gastrica deve comportare un’attenta valutazione clinica strumentale.
Il calo ponderale in regime di normale alimentazione rappresenta un fenomeno tipico di tutte le patologie oncologiche e pertanto non andrà mai sottovalutato.
Diagnosi
La diagnosi di tumore dello stomaco avviene in genere dopo una gastroscopia.
Questo esame permette, di identificare esattamente la sede del tumore e di prelevarne uno o più frammenti per l’esame istologico.
Una volta identificata la presenza della neoplasia è opportuno effettuare altri accertamenti diagnostici che aiutano a definire meglio la diffusione del tumore nell’organismo e ad assegnare uno stadio alla malattia.
Tra questi vi possono essere:
- TC addome e torace con mezzo di contrasto per valutare l’eventuale presenza di metastasi linfonodali o a distanza;
- ecoendoscopia, ossia un’ecografia fatta dall’interno del lume dello stomaco mediante uno strumento simile al gastroscopio, per valutare l’eventuale infiltrazione locale del tumore;
- PET per valutare la presenza di altre sedi di malattia (come i linfonodi a distanza).
Terapia
I tumori antrali necessiteranno di un intervento di gastrectomia subtotale.
Negli li altri casi si procede ad gastrectomia totale o subtotale.
In entrambi i casi sarà necessario, come già accennato, eseguire un’adeguata linfadenectomia, cioè l’asportazione dei linfonodi.
L’intervento viene effettuato in anestesia generale e se possibile in laparoscopia.
Il chirurgo esegue quattro piccole incisioni cutanee ed attraverso questi accessi laparoscopici separa lo stomaco dal duodeno distalmente e dalla porzione di stomaco sano (o dall’esofago in caso di gastrectomia totale) cranialmente.
Insieme allo stomaco vengono asportate le stazioni linfonodali iuxa-gastriche (cioè quelle più vicine allo stomaco) per poi procedere alla linfadenectomia delle stazioni più distanti dallo stomaco (ilo epatico, tripode celiaco, vasi splenici, ilo splenico).
Infine, viene ripristinata la continuità gastro-enterica, mediante due anastomosi, cioè due nuovi collegamenti fra organi: un’anastomosi fra stomaco residuo (o esofago, nel caso di gastrectomia totale) ed intestino, finalizzata al passaggio del cibo; una seconda anastomosi fra intestino ed intestino, finalizzata al passaggio della bile e del succo pancreatico-duodenale.
Al termine dell’intervento può essere posizionato un sondino naso-gastrico, per impedire il vomito nelle prime ore dopo l’intervento. Inoltre vengono normalmente posizionati dei drenaggi addominali, che verranno rimossi dopo qualche giorno di osservazione, alla ripresa della normale motilità intestinale.
La chemioterapia nei pazienti con tumori operabili può essere neoadiuvante (prima della chirurgia) o adiuvante (dopo la chirurgia), mentre rappresenta l’opzione principale per i pazienti con tumore in stadio avanzato.
Prevenzione
Un’alimentazione di tipo mediterraneo con abbondante frutta e verdura e poca carne alla griglia o affumicata sembra avere un effetto protettivo.
L’abbandono della sigaretta certamente aiuta.
Inoltre, poiché esiste una relazione tra l’infezione da Helicobacter pylori e il tumore dello stomaco, in caso di sintomi e di accertata presenza del batterio è importante procedere alla terapia antibiotica per eliminarlo.

